La grotta dei pirati – Shpella e Piratëve

VENERDI 2 LUGLIO, h 17:20

Nel 1990, anno in cui fu prodotto il film, ebbe termine il regime comunista albanese. A dicembre di quell’anno fu reintrodotto il pluralismo politico e vennero progressivamente intraprese misure per la democratizzazione del Paese. Il film è stato girato prima della fine della dittatura e rappresenta un coraggioso tentativo di critica al sistema politico ancora vigente attraverso metafore e simboli alquanto espliciti. L’ambientazione rimanda all’esotismo postcoloniale in voga nel cinema Occidentale degli anni Settanta e Ottanta. Il contesto balneare è sfruttato per la sua bellezza senza scopi propagandistici. La storia non ha riferimenti diretti al Partito e si sofferma su dinamiche prettamente borghesi, come ad esempio l’organizzazione delle vacanze, le crisi di coppia e i rapporti genitori-figli. Il regista ha corredato la trama con alcuni aspetti tipici del periodo di transizione come le economie informali e criminali che presero il sopravvento intorno alla metà degli anni Novanta. L’idea di un viaggio in mare organizzato in segreto, oltre a preludere alle evasioni verso l’Italia che iniziarono nel 1991, sembra anche essere un’apologia degli albanesi che attraversavano illegalmente la frontiera i quali erano spesso uccisi dalle autorità. Tuttavia, l’inserimento di sequenze di conflitti armati in una delle ultime scene suscita perplessità circa le qualità dei modelli politici e sociali che con crescente impazienza molti albanesi intendevano perseguire.

Regia: Eduart Makri
Anno: 1990
Durata: 1h 14m
Produzione: Albania
Genere: drammatico
Lingua: albanese con sottotitoli in italiano